CIRCOLARE N. 59
1 ottobre 2003
RIFORMA DEL SISTEMA PREVIDENZIALE
Si trasmette il comunicato del Segretario Generale
UIL-PA Salvatore Bosco e la dichiarazione congiunta dei Segretari
Generali di CGIL-CISL-UIL in merito alla riforma del sistema previdenziale.
Comunicato del Segretario Generale UIL-PA
La scelta del Governo, annunciata in diretta TV
dal Presidente del Consiglio, di procedere unilateralmente ad
una riforma strutturale del sistema previdenziale ha provocato
una durissima presa di posizione del Sindacato. Inaccettabile
nel metodo e nel merito, questa riforma colpisce profondamente
i diritti acquisiti dei lavoratori e mette in crisi il sistema
della concertazione e del dialogo sulle problematiche dello stato
sociale. Per questo CGIL, CISL e UIL hanno annunciato la mobilitazione
dei lavoratori, già a partire dalla manifestazione indetta per
il giorno 4 ottobre a Roma dalla Confederazione Europea dei Sindacati.
Inoltre i Segretari Generali proporranno alle rispettive segreterie
di effettuare uno sciopero generale di 4 ore per il giorno 24
ottobre p.v. In allegato vi trasmettiamo il testo della dichiarazione
congiunta dei Segretari Generali di CGIL CISL UIL.
Fraterni saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE Salvatore Bosco
Dichiarazione congiunta dei Segretari Generali
di Cgil, Cisl e Uil
Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti
Le scelte del governo sulla Finanziaria e sull'ulteriore
riforma del sistema previdenziale ribadite dal Presidente del
Consiglio nel messaggio televisivo di ieri sera sono da noi non
condivise in quanto drammatizzano il problema della previdenza
e non corrispondono alla verità. Non c'è nessuna emergenza previdenziale,
il nostro sistema è in equilibrio ed è tra i più sostenibili in
Europa. Le scelte del governo, infatti, non trovano fondamento
nei fattori di equilibrio della spesa previdenziale ma sono dettate
unicamente dal bisogno di coprire con questa manovra la propria
incapacità di rispettare una corretta politica di finanza pubblica.
In questo modo si fanno pagare alle lavoratrici ed ai lavoratori
errori e responsabilità che, invece, sono alla base della decisione
di intervenire in maniera così pesante e immotivata sulla riforma
Dini. Le scelte del governo portano infatti ad un innalzamento
obbligatorio dell'età di pensionamento, ignorando tutte le ragioni
che rendono, invece, necessaria una forma più flessibile e volontaria
di scelta da parte dei lavoratori, soprattutto se si pensa a quelle
forme di lavoro più faticose, dure ed usuranti. Le scelte del
governo intendono inoltre scardinare, anche a regime, l'età di
pensionamento flessibile, prevista dalla riforma Dini. Tutto ciò
è aggravato dalle decisioni che le aziende operano di liberarsi
di lavoratori che già a 50 anni vengono considerati vecchi e inutilizzabili
per le attività produttive. Il percorso proposto dalle organizzazioni
sindacali resta, invece, quello più valido e più equo: garantire
da subito la possibilità di costruire una previdenza integrativa
per tutti i lavoratori pubblici e privati; intervenire per correggere
le immotivate differenze delle aliquote contributive fra tutti
i lavoratori e per arrivare, su questa strada, alla verifica del
sistema previdenziale nel 2005, già prevista dalla riforma Dini.
I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil chiedono a tutti
i lavoratori, ai giovani, ai pensionati di mobilitarsi in difesa
di un sistema che non va stravolto, pena l'acuirsi di tensioni
nel mondo del lavoro, proprio mentre permangono inaccettabili
privilegi e la totale assenza di un disegno organico di riforma
degli ammortizzatori sociali. La stessa decontribuzione, prevista
dalla delega, mette a rischio per il futuro il pagamento delle
pensioni in essere. Anche le imprese devono riflettere con attenzione,
perché il sistema proposto dal governo delinea una rigidità che
contrasta con una corretta flessibilità nell'uso della forza lavoro
senza la quale è giocoforza che il conflitto si scarichi nel rapporto
fra lavoratori e imprese. Per queste ragioni i segretari generali
di Cgil, Cisl e Uil intendono proporre alle segreterie unitarie
che si riuniranno nella prossima mattinata di sabato mattina la
proclamazione dello sciopero generale di 4 ore per la giornata
di venerdì 24 ottobre. Tale decisione, che sarà preceduta da assemblee
unitarie nei luoghi di lavoro, segna l'avvio di una mobilitazione
che durerà per tutto il tempo necessario per contrastare e modificare
le scelte che il governo ha deciso di assumere. La manifestazione
indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati per il pomeriggio
di sabato 4 ottobre sarà la prima occasione per mobilitarsi contro
le scelte del governo e ristabilire, sui fatti, quella verità
che si tende ad occultare con una informazione a senso unico.
Anche per questo, a giudizio dei tre segretari generali, si rende
necessaria la trasmissione in diretta della manifestazione di
sabato a Roma.