CIRCOLARE N. 38
6 giugno 2003
PIATTAFORMA CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO
MINISTERO INTERNO ANNO 2002-2005
Roma, 6 giugno 2003
Alle Segreterie Regionali e Territoriali
Cgil Fp - Cisl Fps - Uil Pa
Care colleghe, cari colleghi,
trasmettiamo in allegato l'ipotesi di piattaforma
per il rinnovo del contratto integrativo del Ministero dell'Interno,
relativo al quadriennio 2002-2005.
Come è facilmente intuibile, anche
in relazione alla positiva conclusione della prima fase della
riqualificazioni e del contenuto del nuovo CCNL del comparto ministeri,
abbiamo deciso di proporre soltanto modifiche marginali all'impianto
del 1° contratto integrativo, sottoscritto il 28.6.2000.
Vi invitiamo, pertanto, a convocare, unitariamente,
le assemblee del personale, su tutto il territorio nazionale,
al fine di attivare la necessaria consultazione dei lavoratori.
I verbali delle assemblee, che dovranno
pervenire agli scriventi entro le ore 14.00 del 20 giugno 2003,
dovranno riportare il numero dei partecipanti alle stesse, l'esito
delle votazioni e gli eventuali emendamenti che si intendono proporre.
Gli scriventi Coordinamenti nazionali si
riuniranno il 23 giugno prossimo per l'esame dei verbali e degli
emendamenti; nella stessa giornata, in caso di esito positivo
della consultazione, la piattaforma sarà inviata al Ministro
dell'Interno per l'avvio della trattativa.
Cordiali saluti e buon lavoro.
CGIL CISL UIL
Lino CECCARELLI Paolo BONOMO Enzo CANDALINO
IPOTESI DI PIATTAFORMA
CONTRATTO INTEGRATIVO NAZIONALE
per il personale dell'Amministrazione Civile dell'Interno 2002-2005
Premessa
Con questo secondo contratto integrativo
vogliamo dare il senso di continuità all'operazione di
riqualificazione cominciata nel giugno del 2000, attraverso il
primo contratto di Amministrazione che conteneva, tra gli altri,
tre macro-obiettivi:
1. rispondere alle attese di migliaia di
lavoratori di vedersi finalmente riconosciute professionalità
e competenze consolidate in anni di lavoro;
2. dare maggior impulso alla partecipazione dei lavoratori ai
processi di riforma e di riordino del Ministero dell'Interno;
3. rivedere, in un contesto normativo diverso, l'organizzazione
della "mappa dei servizi", che, proprio in virtù
di una accresciuto livello professionale, mette al centro la persona
per la produttività e l'efficacia del suo lavoro e dei
servizi da erogare all'utenza.
Nell'ultimo triennio, dopo la scrittura delle
norme di raccordo (febbraio 1998), abbiamo avviato un percorso,
che ha prodotto risultati straordinari; basti pensare che, ancora
oggi, siamo una tra le pochi Aministrazioni che ha riqualificato
- in una sola tornata - oltre il 50% della forza lavoro. Riqualificazione
che ha costretto e costringe la nostra Amministrazione a rimettersi
in discussione, a ridisegnare e ristrutturare la fisionomia, sia
degli uffici centrali che quelli delle sue articolazioni periferiche
territoriali.
Insomma, basta pensare che solo poco tempo
fa, il rigoroso abito dell'ordinamento speciale (d.P.R. n. 340
del 1982) e l'incompiuta riforma ordinamentale ci relegava in
una condizione diciamo di "serie B"; oggi, invece, stiamo
raccogliendo i frutti di un lavoro serio, maturato e sofferto
da tutti.
Proprio perché il lavoro aperto è
tuttora in itinere, notiamo quanto i cambiamenti, soprattutto
se strutturali, abbiano bisogno di tempo, di sedimentarsi nella
cultura di chi amministra e di chi deve avere la capacità
di offrire opportunità concrete alle nuove energie che
si liberano in questi passaggi storici. In sintesi, si tratta
di saper coniugare il bisogno di riformare con quello di esaltare
le figure professionali nuove.
Dall'esperienza della recente riqualificazione
abbiamo tratto valutazioni importanti, analizzato i punti di caduta
e quelli più qualificanti dell'impianto contrattuale, e
nell'ipotesi che stiamo sottoponendo alla valutazione dei lavoratori
abbiamo tentato di apportare quelle modifiche, non sostanziali,
non penalizzanti le aspettative dei lavoratori, bensì adiuvanti
e maggiormente rispondenti alle situazioni reali ed ai contesti
lavorativi, in sintonia con il percorso intrapreso nel 1999, con
la prima piattaforma contrattuale di Ministero.
Abbiamo anche gettato le basi per verificare,
per il prossimo futuro, l'attualità dei profili professionali
istituiti con il primo contratto integrativo, sottoscritto il
28.6.2000. Vanno ancora bene, c'è bisogno di integrarli,
di modificarli, di introdurne di nuovi? A queste domande dovrà
dare risposte concrete la specifica Commissione paritetica che
intendiamo proporre.
Dobbiamo constatare, però, che la
cornice di riferimento in cui è stato sottoscritto il primo
contratto integrativo, oggi è alquanto mutata, sia per
quanto concerne lo stop occorso all'attuazione delle riforme relative
agli UTG - che dovevano transitare non solo nuove competenze -
ma soprattutto attribuire capacità manageriali e gestionali
inedite. E' sotto gli occhi di tutti, infatti, il grave, e non
è esagerato definire anche colpevole, disinteresse, assoluto,
del Governo e dei vertici politici dell'Amministrazione.
D'altro canto, la recrudescenza degli episodi
di criminalità, nonché il riaccendersi di focolai
terroristici hanno visto, e continuano a vedere, l'azione di Governo
caratterizzata da interventi legislativi che favoriscono l'aspetto
repressivo delle competenze ministeriali, trascurando di ri-puntualizzare
le competenze (U.T.G. e presenza dei lavoratori civili negli Uffici
di P.S.) e, di conseguenza, di assicurare maggiori risorse, umane,
finanziarie e strumentali, alla componente Amministrazione Civile
dell'Interno.
Diciamolo francamente: come cittadini potremmo
anche essere favorevolmente impressionati dalle annunciate operazioni
quale, ad esempio, quella definita "poliziotto di quartiere",
per poi verificare, subito dopo, nostro malgrado, che si tratta
più di annunci che di effettivo, consolidato e soprattutto
capillare controllo del territorio da parte delle forze di polizia.
Anche per questi ultimi motivi non dobbiamo mai perdere di vista
la visione d'insieme, quella cioè di un'Amministrazione
che deve assolvere ai propri indirizzi istituzionali esaltando
il ruolo e le funzioni di ciascuna componente (Amministrazione
Civile, Pubblica Sicurezza e Vigili del Fuoco).
Non è accettabile, quindi, pensare
di non affidare ad ciascuna delle tre componenti titolarità
di compiti e di funzioni, attribuire responsabilità e garantire
piena cittadinanza a tutti, in questa complessa ed importante
Amministrazione. Crediamo, pertanto, che portare a pieno compimento
l'attuazione dell'art. 36 della legge 121/81 sia, oggi, ancor
più attuale e necessaria, come è imprescindibile
connotare chiaramente ambiti e competenze, all'interno dell'Amministrazione
Civile, del personale appartenente alla carriera prefettizia ed
alla dirigenza contrattualizzata.
Con tutti questi elementi di novità
siamo consapevoli a quale lavoro straordinario abbiamo chiamato
i lavoratori tutti e le Rappresentanze sindacali unitarie, per
cercare di rimodellare e riannodare un "puzzle" complesso,
articolato, ma straordinariamente stimolante.
Stimoli che devono servire da pungolo ad
una Amministrazione troppo spesso in ritardo sulla puntuale applicazione
di dispositivi contrattuali, sonnecchiante su aspetti fondamentali,
pensiamo ad esempio quanto sforzo si è dovuto fare per
costringerla ad approntare i nuovi organici territoriali, a cui
si sta dando corso solo dopo il pronunciamento di un giudice.
Le difficoltà del contesto in cui
ci muoviamo, però, non ci ha però impedito di raggiungere
risultati importanti, a volte insperati, situazioni in cui si
è riusciti letteralmente a "strappare" accordi
pilota di alta qualità e di attenta lungimiranza.
Spesso è ancora difficile ricondurre
l'azione contrattuale in una logica partecipativa, soprattutto
in alcune realtà territoriali, ritagliare nuovi spazi di
condivisione attiva nei cambiamenti strutturali ed esaltare le
potenzialità dell'uso del "negozio contrattuale"
quale elemento cardine e discriminante la capacità di incidere
profondamente nei cambiamenti e nella organizzazione del lavoro.
Per questo motivo vogliamo rafforzare l'esercizio
delle relazioni sindacali, al centro come in periferia, anche
rivitalizzando istituti contrattuali nuovi ma considerati desueti,
quali i Comitati paritetici e la Conferenza di amministrazione:
coinvolgere l'Amministrazione in modo sempre più stringente
in uno schema di dialogo e di confronto.
Vorremmo richiamare ora l'importante, e strategico
(perché teso a gettare le basi per l'attuazione della seconda
fase della riqualificazione), Protocollo stipulato lo scorso dicembre,
che evidenziava ancora una vistosa carenza organica; riteniamo
di dover fare ogni sforzo utile affinché si possano licenziare
i bandi, per l'ulteriore riqualificazione, entro la fine dell'anno.
Come anticipato in apertura intendiamo apportare
all'impianto contrattuale poche modifiche, alcune puntualizzazioni
su aspetti e procedure che hanno creato, nella prima fase, problemi
di interpretazione e/o possono aver causato incomprensioni.
Citiamo, ad esempio, le diverse teorie nate
sull'equipollenza dei titoli di studio, dei master post-laurea
ed il marasma degli atti coevi.
Vogliamo approntare, in sintesi, uno strumento
contrattuale più facilmente utilizzabile, integrando e
migliorando alcuni aspetti del precedente.
Tempi e procedure per la stipulazione
dei contratti integrativi
Fermo restando il contenuto dell'art. 4
del CCNL del comparto ministeri 2002-2005 e dell'art. 2 del contratto
integrativo sottoscritto il 28.6.2000, il presente contratto riguarda
il periodo dal 1°.1.2002 al 31.12.2005 per la parte normativa
ed il periodo dal 1°.1.2003 al 31.12.2003.
Ai fini della contrattazione del Fondo unico
di amministrazione per gli anni 2004 e 2005 le parti si incontreranno
entro il 31 marzo di ciascun anno di riferimento.
Relazioni sindacali
Ai sensi dell'art. 6 del CCNL del comparto
ministeri 2002-2003 è istituito il Comitato paritetico
sul fenomeno mobbing (art. 6). L'Amministrazione provvede, entro
e non oltre 60 giorni dall'entrata in vigore del presente contratto,
alla sua costituzione e convocazione. Le Organizzazioni sindacali
firmatarie del CCNL del comparto ministeri provvedono a comunicare
al Dipartimento affari interni e territoriali - Direzione centrale
risorse umane - Ufficio Organizzazione, entro 15 giorni dall'entrata
in vigore del presente contratto, pena decadenza del diritto a
partecipare ai lavori del Comitato stesso, i nominativi e le relative
sedi di servizio di un componente effettivo e di uno supplente.
Con le stesse modalità e tempi è
istituita la Commissione paritetica per la verifica dei profili
professionali, specificata nel capitolo "Ordinamento e criteri
per i passaggi".
Si ribadisce, così come precisato
dall'art. 5, comma 1, del CCNL del comparto ministeri, che la
mobilità interna all'Amministrazione è oggetto di
contrattazione integrativa a livello nazionale.
Al riguardo, anche in riferimento all'art.
14 del contratto integrativo del 28.6.2000 (mobilità interna
ed esterna all'Amministrazione), si rivendica la definizione dell'Accordo
entro i successivi 60 giorni dall'entrata in vigore del presente
contratto.
A tal fine l'Amministrazione si impegna,
entro i successivi 15 giorni dall'entrata in vigore del presente
contratto, a presentare alle Organizzazioni sindacali aventi titolo
una specifica proposta.
In riferimento al disposto di cui all'art.
5, comma 2, si rivendica la possibilità di integrare, a
livello nazionale e di posto di lavoro, le materie oggetto di
informazione preventiva e successiva.
Le scriventi, anche in relazione al dibattito
che scaturirà in categoria sui contenuti della presente
ipotesi di piattaforma, attesa la rilevanza che la materia riveste
per ciò che concerne le relazioni sindacali, si riservano
di formalizzare una propria proposta.
Ai sensi dell'art. 17 del CCNL, a seguito
di una specifica delibera del Comitato nazionale per le pari opportunità
dell'Amministrazione Civile dell'Interno, che sarà trasmessa
alle parti firmatarie del presente contratto, a cura della segreteria
del Comitato stesso, l'Amministrazione si impegna ad adottare
con proprio atto il Codice di condotta relativo alle molestie
sessuali nei luoghi di lavoro assicurando ogni forma di pubblicità
ritenuta idonea, incluso l'inserimento nel sito internet.
La contrattazione decentrata di posto di
lavoro potrà disciplinare il disposto di cui all'art. 18,
comma 8, del CCNL per ciò che concerne le quote di incentivo
al personale in distacco ed in aspettativa ai sensi del CCNQ del
7.8.1998.
In merito al contenuto della dichiarazione
congiunta n. 2, allegata al contratto integrativo del 28.6.2000,
in materia di mansioni superiori le parti si impegnano a definire
la relativa disciplina entro il 31.12.2003.
Per ciò che concerne il lavoro straordinario
di cui al contingente di Gabinetto del Prefetto si chiede l'estensione
dello stesso anche ai lavoratori addetti all'Area 1 degli UTG
"Ordine e sicurezza pubblica".
L'Amministrazione si impegna ad assolvere
agli adempimenti nei tempi e nei modi indicati all'art. 4 del
CCNL.
Ordinamento professionale e criteri per
i passaggi.
Fermo restando il contenuto, laddove non
modificato dal presente contratto, del contratto integrativo del
28.6.2000 e successive integrazioni e modificazioni, ai sensi
degli artt. 15 e 20 del CCNL del comparto ministeri 1998-2001,
concernenti, tra l'altro, l'individuazione dei contingenti numerici
da destinare alla seconda fase della riqualificazione, le parti
prendono atto del contenuto del protocollo d'intesa sottoscritto
il 17.12.2002, che fa parte integrante del presente contratto.
A tal fine, contestualmente alla sigla del presente contratto,
sarà sottoscritto uno specifico atto di concertazione con
il quale verranno individuati i contingenti numerici, per ciascun
profilo professionale, da destinare alla seconda fase della riqualificazione.
In particolare, i precedenti atti negoziali,
relativi alla prima fase della riqualificazione, si intendono
modificati per ciò che concerne i seguenti criteri per
i passaggi:
a) per il passaggio ai profili professionali
della posizione economica B1: prova a livello regionale con quiz;
b) le parti degli accordi vigenti con i quali sono stati disciplinati
gli "atti coevi", per i passaggi ai profili professionali
all'interno delle aree, sono disapplicati;
c) per quanto riguarda i requisiti per i passaggi ai profili professionali
delle posizioni economiche superiori con il presente contratto
dovranno essere elencati tutti i titoli di studio, compresi quelli
considerati equipollenti dall'ordinamento vigente;
d) controllo dei requisiti dei vincitori dei bandi, pena decadenza,
così come avviene per i vincitori dei concorsi pubblici.
E' istituita una Commissione paritetica
per verificare l'attualità profili professionali. Il Presidente,
di parte pubblica, della citata Commissione trasmetterà,
entro e non oltre il 31.12.2003, le risultanze dei lavori alle
parti firmatarie del presente contratto, al fine di verificare
l'opportunità di modificare e/o integrare i profili professionali,
con le relative declaratorie, delineate nel contratto integrativo
del 28.6.2000.