CIRCOLARE N° 8
7 febbraio 2002
RAGGIUNTA L'INTESA CON IL GOVERNO SUI RINNOVI
CONTRATTUALI:
REVOCATO LO SCIOPERO DEL PUBBLICO IMPIEGO
Al termine di una lunga e complessa trattativa,
e' stata raggiunta una intesa con il governo sulla vertenza del
pubblico impiego, vertenza che aveva determinato la proclamazione
dello sciopero del 15 febbraio.
La ferma determinazione dei lavoratori e del sindacato ha consentito
di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti, sia sulla parte
normativa che sui contenuti economici.
Tale primo risultato ci consentirà, tra l'altro, di predisporre
la piattaforma contrattuale del comparto Ministeri, piattaforma
che - com'è prassi consolidata - verrà sottoposta
agli arricchimenti, alle integrazioni ed alle modificazioni delle
assemblee dei lavoratori.
Va soprattutto evidenziato, in questo momento, la valenza positiva
dell'unità tra UIL. CGIL e CISL, unità che, insieme
alla compattezza dei lavoratori del pubblico impiego, ha rappresentato
la carta vincente di una vertenza che si preannunciava lunga e
difficile.
L'accordo segna un momento significativo nelle relazioni sindacali
perché conferma la validità dei contenuti dell'accordo
di luglio 1993 e crea le condizioni per avviare in modo concreto
la stagione contrattuale del pubblico impiego e della scuola 2002-2005.
A fronte di una richiesta sindacale del 6% è stato ottenuto
il 5.56% con un recupero del differenziale di inflazione pari
all'1,56%.
Il pieno riconoscimento del ruolo della contrattazione e dunque
della partecipazione del sindacato ed in particolare sui processi
di privatizzazione ed esternalizzazione determina, inoltre, una
risposta soddisfacente anche sulla parte normativa e costituisce
garanzia per i lavoratori e per tutti i cittadini, in termini
di pari opportunità, nell'accesso ai servizi pubblici.
È ribadita la prevalenza della contrattazione sulla legislazione,
superando così i rischi di interventi sulla contrattazione
integrativa, dando certezza alla contrattazione.
Altro elemento significativo e positivo è il riconoscimento,
attraverso uno specifico confronto, di non voler dividere i lavoratori
pubblici da quelli privati sulla normativa della delega previdenziale.
Per la prossima stagione contrattuale sono confermati integralmente
i contenuti dell'Accordo del luglio 1993, l'impianto contrattuale
ed il sistema delle relazioni sindacali definito con il decreto
legislativo 165/2001 e con i CCNL.
Le Parti concordano sulla necessità di difendere, secondo
i suddetti criteri, il potere di acquisto delle retribuzioni e
di destinare, attraverso la contrattazione, una quota delle risorse
finanziarie alla produttività.
È' riaffermato il criterio della prevalenza della contrattazione
sulle disposizioni di legge, secondo lo spirito della riforma
della P.A..
Il Governo si impegna a formalizzare tale impegno attraverso una
direttiva del Presidente del Consiglio.
Il Governo si impegna a rispettare questo principio nell'ulteriore
corso dell'iter legislativo del disegno di legge sulla dirigenza
pubblica.
Il Governo presenterà proposte in sede di discussione del
collegato alla finanziaria, come richieste dalle OO.SS., finalizzate
a ricondurre alla contrattazione il rapporto di lavoro del personale
dei Beni culturali e si impegna a richiamare tale principio anche
in materia di personale della sanità.
È esplicitata l'istituzione di un tavolo permanente di
confronto in relazione alla razionalizzazione e riforma degli
enti pubblici, finalizzato a definire parametri di efficacia,
efficienza, economicità e qualità delle prestazioni
pubbliche che in ogni caso vanno garantite e le tipologie di servizi
da escludere. Parte integrante di tale valutazione è l'impatto
sulla domanda di servizi pubblici, nonché le ricadute organizzative
ed occupazionali sul personale. Un tavolo permanente avrà
ad oggetto l'esame dei criteri generali e attuativi relativi alle
conseguenti ricadute occupazionali relative all'attuazione dell'articolo
29 della finanziaria. Il Governo promuoverà accordi per
prevenire eventuali eccedenze di personale.
Si attiverà un tavolo permanente di confronto sugli organici
della scuola, il personale docente e ATA, il piano pluriennale
di investimento e tutti gli aspetti di applicazione della riforma
che hanno ricadute sul personale e l'organizzazione del lavoro.
Altro tavolo di confronto dovrà essere quello relativo
alla delega per la riforma dell'organizzazione del Governo e di
enti pubblici, anche in questo caso accordi regoleranno le ricadute
sul personale.
In materia previdenziale il Governo garantirà, attraverso
uno specifico tavolo tecnico, lo smobilizzo del rateo annuale
di TFR e il superamento del divieto di cumulo, in armonia col
settore privato.
Il Governo promuoverà anche una soluzione modificativa
alla normativa sul controllo dei costi della contrattazione integrativa,
volta a contemperare il principio dell'autonomia contrattuale
con quello della compatibilità dei contratti con i vincoli
di bilancio dei quali sono responsabili le singole amministrazioni.
Il Governo si impegna a rideterminare le risorse per i rinnovi
contrattuali allo scopo di attribuire incrementi retributivi medi
complessivi di comparto del 5,56%.
Il Governo si impegna ad avviare immediatamente le trattative
con i necessari atti di indirizzo all'ARAN. Decorrenza 1 gennaio
2002
Questi, in sintesi, i contenuti del protocollo il cui testo integrale
riportiamo in allegato.
PROTOCOLLO AGGIUNTIVO
Per effetto della rideterminazione
delle risorse contrattuali di cui al protocollo del 4 febbraio
2002, si renderà possibile riconoscere al personale contrattualizzato
dei Ministeri un beneficio medio di 195.000 lorde mensili.
N.B.Lo sbocco positivo della vertenza del
pubblico impiego ci fa essere ottimisti su una positiva conclusione
anche delle vertenze sull'art. 18 dello Statuto dei lavoratori,
sulla riforma del sistema pensionistico e sulla riforma del sistema
sanitario.Peraltro non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo
mantenere alta la mobilitazione per assicurare, anche su questi
punti, una mobilitazione adeguata alla delicatezza degli argomenti
in campo e ad una positiva conclusione anche di queste vertenze.
PROTOCOLLO D'INTESA GOVERNO - SINDACATI
Il Governo e le sottoscritte
organizzazioni sindacali, all'esito di un proficuo confronto,
hanno concordato quanto segue:
1. La stagione negoziale 2002-2005 per il personale delle amministrazioni
di cui all'art. 1 co. 2, e 3, co. 1, del D.Lgs. 165/2001, dovrà
confermare integralmente i contenuti del protocollo Governo-Sindacati
sulla politica dei redditi del 23.7.93, l'impianto contrattuale,
nonché il sistema di relazioni sindacali complessivamente
definito con il decreto legislativo 165/2001 e con i CCNL.
2. Per quanto, inoltre, concerne gli obiettivi della stagione
negoziale 2002-2003, le Parti concordano sulla necessità
di difendere, secondo i criteri richiamati al punto 1, il potere
di acquisto delle retribuzioni con il contratto nazionale e sull'opportunità
di destinare, con i criteri definiti dai CCNL, una quota delle
risorse finanziarie all'incentivazione dell'efficienza del servizio
e delle produttività.
3. Le Parti riaffermano lo spirito e i contenuti delle riforme
che, attraverso la "contrattualizzazione" dei rapporti
di lavoro, l'introduzione di logiche e criteri condivisi nei contratti
basati sulla responsabilità e l'efficacia del funzionamento
delle amministrazioni pubbliche, la distinzione tra funzioni di
indirizzo degli organi politici e funzioni di amministrazione
concreta e di gestione dei dirigenti, hanno mirato a promuovere
una maggiore efficienza, economicità ed efficacia delle
pubbliche amministrazioni.
In tale spirito, le Parti riaffermano il carattere centrale e
irrinunciabile di una chiara ripartizione di ambiti tra legge
e atti pubblicistici, da un lato, e contrattazione collettiva
e sistema di relazioni sindacali, integrato da altre forme di
partecipazione sindacale, dall'altro lato, secondo le linee generali
che si sono consolidate con il D.Lgs. 165 e con i contratti collettivi.
Coerentemente con quanto sottolineato al punto 3, il Governo si
impegna a conformare la propria attività al rispetto di
quanto previsto dall'art. 2, c. 2, del D.Lgs. 165/2001, attualmente
in vigore, che afferma la prevalenza della contrattazione rispetto
alle disposizioni di legge, fatte salve le riserve di legge stabilite
dallo stesso decreto legislativo. Pertanto, il Governo si impegna,
anche nel rapporto con il Parlamento, ad evitare che si producano
interventi in ambito di competenza della contrattazione. L'impegno
ribadito con il presente Protocollo sarà altresì
sottolineato, per quanto concerne il Governo, in una direttiva
del Presidente del Consiglio a tutti i Ministri da formalizzare
con apposito atto da rendere pubblico nelle forme di rito.
4. In particolare, e per le prospettive immediate, il Governo
si impegna a perseguire il sopra detto criterio di riparto degli
ambiti di competenza legislativa e contrattuale nell'ulteriore
corso dell'iter legislativo del disegno di legge di riforma della
dirigenza statale, modificando quanto in quel disegno di legge
confligge con ciò che è contenuto nel presente protocollo
ed in particolare confermando pienamente il ruolo ed i contenuti
del contratto collettivo vigente nei vari aspetti di garanzia
per le due fasce. Le parti concordano, ferme restando le attuali
norme sulla rappresentanza, che la disciplina dell'area della
vicedirigenza e di quella dei professionisti e ogni altra iniziativa
riguardante gli inquadramenti del personale sono di competenza
della contrattazione. I relativi fondi dovranno essere aggiuntivi
rispetto a quelli previsti per i rinnovi contrattuali. Il Governo
valuterà, altresì, i possibili correttivi e le integrazioni
del citato d.d.l., per sostituire l'attuale previsione normativa
- secondo cui la nuova disciplina trova applicazione per i dirigenti
non titolari dei funzioni dirigenziali generali, previa verifica
dei risultati conseguiti - con una facoltà di avvicendamento,
sia nell'ambito di funzioni "di line" che "di staff",
con la conseguente applicazione delle procedure contrattuali all'uopo
previste.
5. In sede di discussione in Parlamento del collegato ordinamentale,
coerentemente con quanto affermato ai punti 3 e 4, il Governo
presenterà proposte, come richieste dalle OO.SS., finalizzate
a ricondurre alla contrattazione il rapporto di lavoro del personale
dei Beni culturali di cui all'art. 33 della legge finanziaria
2002. Per quanto riguarda il trattamento del personale infermieristico,
il Governo ribadisce che tale ambito costituisce applicazione
del già richiamato principio contenuto nel citato art.
2, co. 2, D.Lgs. 165.
Per quanto concerne il personale dipendente degli Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico, il Governo si impegna
a presentare un apposito emendamento soppressivo relativo all'A.C.
n. 2122-bis, volto a espungere dall'art. 24, comma 1, lett. C,
le parole "con contestuale passaggio al rapporto di lavoro
privato".
6. In relazione agli interventi normativi
sulla razionalizzazione e la riforma degli enti pubblici di cui
all'art. 28 della legge finanziaria 2002, tenendo conto dell'esigenza
di perseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di
riduzione del complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni
pubbliche, di incremento dell'efficienza e di miglioramento della
qualità dei servizi, il Governo riconosce l'importanza
di valutare adeguatamente, fermo l'interesse della generalità
dei cittadini alle migliori e più economiche modalità
di erogazione dei servizi, anche gli interessi dei lavoratori
dipendenti degli enti coinvolti dai mutamenti in questione a salvaguardia
dei livelli occupazionali.
A tal fine il Governo, preventivamente all'adozione dei relativi
provvedimenti, attiverà entro trenta giorni un tavolo di
permanente confronto con le OO.SS., finalizzato a definire parametri
di efficacia, di efficienza, di economicità e qualità
delle prestazioni pubbliche, che in ogni caso vanno garantite
e le tipologie dei servizi da escludere. Parte integrante di tale
valutazione è l'impatto sulla domanda di servizi pubblici,
nonché le ricadute organizzative ed occupazionali sul personale.
Per quanto riguarda l'attuazione dell'art. 29 della finanziaria,
il tavolo permanente avrà ad oggetto l'esame dei criteri
generali e attuativi relativi alle conseguenti ricadute occupazionali.
Il Governo, tramite il Ministro per la Funzione Pubblica, promuoverà
accordi contrattuali per prevenire eventuali eccedenze di personali,
individuando le condizioni economico-normative necessarie alla
soluzione di eventuali problemi occupazioni.
7. In riferimento al processo di riforme in atto nella scuola,
il Governo, per il tramite del Ministro dell'istruzione, dell'università
e della ricerca, attiverà, altresì, un tavolo permanente
di confronto sui seguenti punti: organici, sia del personale docente
che A.T.A.; piano pluriennale di investimento; tutti gli aspetti
di applicazione della riforma che hanno ricadute sul personale
e sull'organizzazione del lavoro.
8. In relazione agli interventi normativi relativi alla delega
per la riforma dell'organizzazione del governo, nonché
di enti pubblici, il Governo si impegna ad attivare un tavolo
di confronto con i sindacati per quanto concerne i provvedimenti
di attuazione aventi riflessi sull'organizzazione delle strutture
delle amministrazioni e degli enti interessati ai processi di
riordino, fusione o soppressione. Per quanto riguarda le ricadute
sul personale conseguenti a questi ultimi processi di riordino
si attivano le procedure di cui al punto 6.
9. Per quanto concerne la materia previdenziale, il Governo, modificando
in tale senso il contenuto della delega e ferme restando le valutazioni
più generali sui contenuti manifestate dalle OO.SS., garantirà
che, nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica ed in armonia
con il settore privato, siano contestualmente estesi, nel rispetto
delle specificità dei settori da valutare in un apposito
tavolo tecnico, i seguenti criteri: lo smobilizzo del rateo annuale
di TFR; il superamento del divieto di cumulo.
10. In tema di controllo dei costi della contrattazione integrativa,
il Governo promuoverà, in relazione alla stesura dell'art.
40-bis, comma 3, del D.Lgs. 165/2001 (introdotto dall'art. 17
della legge finanziaria 2002) una soluzione modificativa, preferibilmente
nell'ambito del d.d.l. collegato ordinamentale, volta a contemperare
il principio dell'autonomia del contratto e, quindi, anche dei
contratti integrativi con il principio, anch'esso indisponibile,
della compatibilità dei contratti con i vincoli di bilancio
dei quali sono responsabili le singole amministrazioni.
11. Il Governo si impegna a rideterminare le risorse finanziarie
per i rinnovi contrattuali e per gli adeguamenti retributivi indicati
dalla legge finanziaria per l'anno in corso, allo scopo di attribuire
incrementi retributivi medi complessivi del 5,56%. Le risorse
aggiuntive dovranno in ogni caso essere prevalentemente destinate
alla incentivazione della produttività dei dipendenti.
12. Il Governo si impegna ad avviare immediatamente le trattative
per il rinnovo dei CCNL per il personale statale contrattualizzato
e degli accordi sindacali per il personale non contrattualizzato
relativi al quadriennio 2002-2005 definendo, con la massima tempestività,
i necessari atti di indirizzo all'ARAN, nei contenuti sia economici
che normativi, e promovendo, per quanto di competenza e in armonia
con il presente protocollo, le corrispondenti iniziative dei Comitati
di settore per il personale non statale e i necessari interventi
per il personale non contrattualizzato.