CIRCOLARE N° 44
6 giugno 2002
LETTERA APERTA AGLI ISCRITTI UIL DEL SEGRETARIO
GENERALE CONFEDERALE LUIGI ANGELETTI
Cari amici e compagni,
abbiamo ritenuto opportuno ricorrere a questo sistema di comunicazione
diretto e del tutto particolare per fare chiarezza su una vicenda
che, in questi giorni, sta coinvolgendo il Sindacato e la nostra
Organizzazione. Abbiamo sostenuto molti mesi di lotte e manifestazioni
fino allo sciopero generale del 16 aprile che ha avuto un grande
successo, con un obiettivo chiaro: togliere dalla delega sul lavoro
le modifiche all'articolo 18, ottenere "lo stralcio". Alla fine,
malgrado molte previsioni che ci volevano soccombenti, il Governo
ha dovuto fare un passo indietro e chiedere alla Commissione del
Senato di stralciare le modifiche all'articolo 18 dalla delega.
Sono state queste iniziative di lotta, sono state le vostre ore
di sciopero e quelle di tanti altri vostri colleghi, amici e compagni
a costringere il Governo a questa decisione. Lo sciopero e la
mobilitazione unitaria, dunque, hanno prodotto il risultato per
cui erano stati programmati e realizzati. Tuttavia il Parlamento
è sovrano e può sempre intervenire su tali temi tra un mese, tra
sei mesi o un anno. Il risultato che abbiamo ottenuto rischierebbe
così di vanificarsi. Ecco perché abbiamo bisogno di un accordo
che, accogliendo le indicazioni dei lavoratori e del Sindacato,
ci metta al riparo da questa eventualità. Ecco perché la trattativa
è necessaria. Oggi le tutele previste dall'articolo 18 si applicano
solo ai lavoratori dipendenti da aziende private con più di 15
addetti. Per tutti questi lavoratori noi vogliamo che siano confermati
e garantiti gli attuali diritti mentre, per quelli che non ne
hanno, dobbiamo conquistare nuove tutele. Garantire e confermare
le tutele per chi oggi le ha; conquistarne di nuove per chi ne
è privo. Questo è l'obiettivo di tutta la UIL. Naturalmente ci
sono altri traguardi molto importanti da raggiungere che, purtroppo,
in questi mesi sono apparsi come secondari. Dalla riforma fiscale,
che deve comportare la riduzione delle tasse a partire dai redditi
più bassi, alla politica di sviluppo per l'aumento dell'occupazione
nel Mezzogiorno, all'emersione del lavoro nero. Ecco perché è
colpevole pensare che il Sindacato abbia il compito solo di protestare.
Le divisioni tra le Organizzazioni sindacali sono un fatto negativo
che rischia di indebolirci tutti. Per questo avevamo tentato di
definire una posizione comune tra le tre Organizzazioni confederali
prima del confronto con il Governo. Purtroppo la CGIL si è sempre
sottratta. Nei prossimi giorni cercheranno di attaccarci. Come
sempre nella nostra storia, però, non ci faremo condizionare da
coloro che vorrebbero usare il Sindacato non per difendere i lavoratori
ma per piegarli ad un disegno politico. La Uil non assume atteggiamenti
pregiudiziali e non teme il dialogo nella certezza di poter sostenere
e di far prevalere le proprie opinioni nei confronti sia del Governo
che della Confindustria. La forza dei valori e il coraggio delle
scelte sono, insieme, un elemento di coerenza che guida costantemente
la nostra azione sindacale. Anche in questo importante momento
la UIL ha un solo riferimento: rappresentare e difendere gli interessi
e i valori dei suoi iscritti. La Uil svolgerà la trattativa avendo
ben chiara questa linea: l'esito e l'eventuale accordo dipenderanno
esclusivamente dal conseguimento di questi obiettivi.
Un caro saluto. Luigi Angeletti