CIRCOLARE N° 27
9 aprile 2002
SCIOPERO GENERALE DEL 16 APRILE 2002: LA PIATTAFORMA
RIVENDICATIVA
Si trasmette, in allegato, il documento delle confederazioni
UIL-CGIL-CISL predisposto quale piattaforma rivendicativa per
lo sciopero generale del 16 aprile p.v.
Oggetto del documento sono temi relativi al mercato del lavoro,
alla previdenza, al fisco ed alle politiche sociali.
Vi invitiamo a darne ampia diffusione in tutti i luoghi di lavoro,
onde sensibilizzare al massimo i nostri colleghi sulle importanza
delle tematiche in questione.
SCIOPERO GENERALE DI OTTO ORE
Le Segreterie Nazionali di CGIL CISL e UIL hanno indetto per Martedì
16 Aprile 2002, 8 ore di sciopero generale per sostenere le proposte
dei Sindacati Confederali tese a contrastare le posizioni del
Governo.
Lo sciopero dei lavoratori e la mobilitazione
dei pensionati sono proclamati:
· contro le deleghe sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori
e l'arbitrato;
· contro la proposta della decontribuzione previdenziale;
· per l'occupazione e lo sviluppo del Mezzogiorno;
· a sostegno delle proposte di CGIL CISL e UIL sui temi del fisco,
della scuola e delle politiche sociali e sanitarie.
Le decisioni assunte dal Governo, con la presentazione delle deleghe,
con il chiaro avallo della Confindustria, non aiutano lo sviluppo
del SUD, delle aree svantaggiate e dell'occupazione, ma introducono
chiari elementi di penalizzazione per ampie fasce di lavoratori
giovani e pensionati. Le norme contenute nelle leggi delega sono
un atto politico unilaterale inaccettabile del Governo contro
le regole più elementari di un normale rapporto negoziale con
le parti sociali.
Tutto ciò rischia di favorire un modello di società e di stato
sociale dove le diversità di trattamento rischiano di allargare
l'area delle esclusioni e delle emarginazioni sociali.
CGIL CISL e UIL con l'iniziativa di lotta dello sciopero generale
rivendicano il ripristino della politica della concertazione come
obiettivo strategico e la conquista di modifiche essenziali alle
deleghe presentate in parlamento.
MEZZOGIORNO
CGIL-CISL-UIL, rivendicano nei confronti del Governo nonché delle
Regioni e delle Organizzazioni Imprenditoriali una svolta espansiva
nella politica di sviluppo, non affidata esclusivamente ai meccanismi
spontanei del mercato, ma articolata su adeguati interventi di
sostegno sia sulla domanda e quindi sui redditi, in particolare
quelli medio bassi, sia sul sistema produttivo e dei servizi,
perseguendo politiche di rafforzamento delle qualità della ricerca,
dell'innovazione e il completamento della dotazione infrastrutturale.
In particolare sono urgenti e imprescindibili politiche di riequilibrio
dello sviluppo, e quindi interventi mirati per il Sud e le aree
depresse, contrassegnati da pesantissimi problemi occupazionali,
attraverso:
* il ripristino del flusso di stanziamento di risorse per le aree
depresse, la programmazione negoziata, le politiche di incentivo,
fortemente ridotto con l'ultima legge Finanziaria;
* un progetto di infrastrutture materiali e immateriali (viabilità,
alta capacità ferroviaria, portualità, logistica, energia idrica,
telecomunicazioni);
* l'utilizzo corretto e tempestivo dei Fondi Comunitari;
* un programma di attrazione al Sud di investimenti dalle aree
sature del Nord e dall'estero sostenuto da forti incentivazioni
come la possibilità di cumulare il credito d'imposta alla Tremonti
bis.
MERCATO DEL LAVORO
Il Governo con la sua scelta di modifiche all'art. 18 dello Statuto
dei lavoratori, non solo ha scelto di annullare un diritto fondamentale
dei lavoratori, ma ha interrotto la possibilità di confronto ed
impedito che si raggiungessero soluzioni concordate su altri temi.
CGIL-CISL-UIL chiedono:
* il ritiro degli articoli che modificano le norme attualmente
in vigore sui licenziamenti e quelle sull'arbitrato
* il finanziamento di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali
(cassa integrazione e indennità di disoccupazione) così come previsto
dal Patto di Natale del 1998 (legge 144/99). Non si possono superare
le iniquità attuali a costo zero, come vuole il governo
* la rapida messa a regime della riforma del collocamento, centrata
su standard di qualità elevati per il servizio pubblico
* un rafforzamento delle tutele e dei diritti per le forme di
lavoro atipico e iniziative di contrasto ai processi di precarizzazione
Scioperiamo per riaprire il confronto con Governo e con imprenditori
partendo dai temi della stabilità del lavoro e della sua qualità
per promuovere nuova occupazione.
PREVIDENZA
Il disegno di legge delega approvato dal Governo in materia previdenziale,
grazie alla pressione esercitata dal sindacato non penalizza le
pensioni di anzianità, ma infligge un duro colpo al sistema previdenziale
pubblico. CGIL, CISL e UIL manifestano la loro più netta contrarietà
sui seguenti quattro aspetti della delega:
* Per continuare l'attività lavorativa usufruendo degli incentivi
salariali (una volta maturati i requisiti per la pensione di anzianità)
il lavoratore deve prima cessare il rapporto di lavoro esistente
per poi accenderne uno nuovo a tempo determinato, sempre con lo
stesso datore di lavoro. Ciò determina un notevole grado di discrezionalità
nelle mani del datore di lavoro, che potrà decidere se fare usufruire
o meno al lavoratore di un suo diritto.
* La obbligatorietà dell'adesione ai fondi pensione. La previdenza
complementare deve essere collegata alle norme che sono o saranno
definite dalla contrattazione collettiva. L'adesione volontaria
da parte dei lavoratori ai fondi della previdenza complementare
di origine contrattuale deve essere favorita attraverso procedure
negoziate di silenzio-assenso e deve prevedere l'obbligatorietà
del conferimento del TFR dai parte dei datori di lavoro;
* Il sistema di decontribuzione previsto da 3 a 5 punti per agevolare
la previdenza complementare e la riduzione del costo del lavoro
comporterà:
· un abbassamento dell'aliquota contributiva,
· la previsione, in prospettiva, di trattamenti previdenziali
più bassi,
· un disequilibrio nei bilanci degli enti previdenziali;
* la "progressiva" applicazione di alcuni principi e criteri direttivi
della delega e la non applicazione di altri al rapporto di lavoro
pubblico, in particolare per quanto concerne la possibilità, seppur
graduale, della abolizione del divieto di cumulo tra le pensioni
di anzianità e redditi da lavoro dipendente ed autonomo. E' totalmente
affidata al Governo la discrezionalità nella estensione dei criteri
della delega col rischio di un approfondimento delle differenze
fra il lavoro pubblico e quello privato.
FISCO
La legge delega sulla Riforma fiscale presentata dal Governo,
oltre a non essere stata oggetto di confronto con le parti sociali,
indispensabile per le ricadute che ne deriveranno sulle condizioni
economiche e di vita dei lavoratori e dei pensionati, a giudizio
di CGIL, CISL e UIL apre uno scenario preoccupante in tema di
coesione e giustizia sociale, e di tenuta della politica dei redditi
poiché tende a privilegiare in maniera sperequata i ceti più abbienti.
Nel ribadire la propria contrarietà alla forma della delega pluriennale
aperta, adottata nello specifico dal Governo, CGIL, CISL e UIL
sostengono che la Riforma del Fisco non può e non deve prescindere
dai seguenti punti fondamentali:
* coerenza con i principi costituzionali della solidarietà, della
progressività dell'imposta, della capacità contributiva e del
diritto ad un'esistenza dignitosa;
* equità di benefici ai contribuenti, derivanti dalla riduzione
della pressione fiscale su tutti i redditi;
* conferma del sistema delle detrazioni specifiche per lavoratori
dipendenti e pensionati;
* sostengo fiscale alla ricerca e all'innovazione tecnologica
per innalzare in termini qualitativi la competitività dell'apparato
produttivo. Riduzione del cuneo fiscale e contributivo sulla base
del Patto di Natale del 1998, dando priorità al lavoro dequalificato
e certezza di finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale;
* potenziamento dell'Amministrazione finanziaria per la lotta
all'evasione ed elusione fiscale.
SANITA'
Gli ultimi provvedimenti del Governo in materia di tutela della
salute, oltre al fatto che non sono stati oggetto di confronto
con il sindacato, modificano il percorso di riforma tracciato
dalla legge 229/99, e sollecitano quindi non poche preoccupazioni.
CGIL, CISL e UIL chiedono pertanto un impegno significativo del
Governo su:
· la piena attuazione della legge 229 "riforma sanitaria" in particolare
per quanto attiene l'Universalità quale garanzia del diritto di
accesso da parte di tutti cittadini al servizio sanitario;
· la emanazione di norme che, alla luce delle modifiche apportate
al titolo V della Costituzione, vincolino le Regioni a garantire
che i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), definiti a livello
nazionale, siano esigibili su tutto il territorio;
· applicazione dell'istituto dell'Accreditamento, per le strutture
pubbliche e private, con requisiti e standard nazionali, a garanzia
della qualità delle prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali;
· emanazione del Piano sanitario nazionale quale strumento strategico
della programmazione sanitaria e socio-sanitaria nazionale, nel
nuovo contesto federalista. Il Piano deve perseguire obiettivi
di tutela della salute che siano concretamente realizzabili, in
particolare per quanto attiene l'integrazione socio-sanitaria,
e conseguentemente individuare risorse finanziarie necessarie.
INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI
La legge 328/2000 evidenzia il ruolo della concertazione per la
riorganizzazione del sistema di welfare. CGIL-CISL-UIL denunciano
il ritardo del Governo nella emanazione dei provvedimenti attuativi,
senza i quali è messa in discussione la realizzazione di servizi
fondamentali per garantire il benessere delle famiglie, delle
persone più svantaggiate e delle comunità locali. Il Governo peraltro
anche laddove è intervenuto, come per gli asili nido, non ha tenuto
conto della coerenza con il quadro legislativo e della necessità
di interlocuzione con le organizzazioni sindacali. CGIL-CISL-UIL
rivendicano nei confronti del Governo :
· l'attuazione integrale della legge, anche da parte delle Regioni
e degli Enti locali, per assicurare i livelli essenziali di assistenza
in ogni ambito territoriale;
· la certezza di finanziamento del Fondo nazionale per le politiche
sociali, prevedendone in prospettiva l'incremento;
· una specifica attenzione ai problemi e ai bisogni della Terza
Età ed in particolare degli anziani non autosufficienti, per i
quali è indispensabile la costituzione di uno specifico Fondo;
· la riorganizzazione del sistema dell'assistenza economica alle
persone disabili, collegandola a specifici progetti di autonomia,
di integrazione lavorativa e sociale;
· l'avvio di politiche di sostegno all'inserimento ed al reinserimento
lavorativo di persone in condizione di svantaggio sociale, in
coerenza con la legislazione comunitaria e nazionale;
· un corretto riconoscimento e la valorizzazione del contributo
che può venire alle politiche dell'integrazione e di coesione
sociale dalla partecipazione dell'associazionismo e del nuovo
servizio civile.
SCUOLA
CGIL - CISL- UIL rilanciano la vertenza nazionale "per la scuola
e la formazione a difesa della scuola statale e dei suoi lavoratori"
E' questa una ulteriore occasione per riconfermare il nostro comune
impegno per
· garantire, con organici adeguati, il diritto allo studio e alla
formazione;
· mantenere il carattere nazionale di tutta l'istruzione;
· rafforzare il ruolo della scuola statale;
· riconoscere l'impegno professionale di tutto il personale della
scuola;
· aprire il contratto 2002-2005.
L'impegno del sindacato di proseguire sulla strada delle riforme
e dell'ammodernamento dell'economia, anche con la valorizzazione
dei nuovi spazi di partecipazione sollecitati dalla direttiva
dell'Unione Europea sulla società europea, per nuovi traguardi
sul fronte dello sviluppo e dell'occupazione deve proseguire con
rinnovato impegno per impedire che l'azione unilaterale del Governo
e di Confindustria continui ad alimentare un clima di conflitto
sociale per scaricare sulla parte debole della società le conseguenze
di scelte politiche che univano alle radici i grandi risultati
costruiti con la politica della concertazione.