CIRCOLARE N° 15
8 marzo 2002

ACCORDO PER L'UTILIZZO DEL FONDO UNICO DI AMMINISTRAZIONE PER L'ANNO 2001

Il 7 marzo è stato firmato l'accordo per l'utilizzo del Fondo Unico di Amministrazione per l'anno 2001 accordo che, per ogni buon fine, si riporta pur essendo uguale all'ipotesi di accordo inviata nello scorso mese di dicembre.
Nei prossimi giorni dovrebbero essere accreditate, presso le singole sedi di contrattazione, le somme spettanti:
Il giorno 7 del mese di dicembre dell'anno 2001, presso il Dipartimento per gli affari interni e territoriali, si sono incontrate:
LA DELEGAZIONE DI PARTE PUBBLICA composta da: Sen. Antonio d'ALI' - Sottosegretario di Stato, dott. Sabato MALINCONICO - Capo del Dipartimento per gli affari interni e territoriali, dott. Stefano NARDUZZI - Direttore Centrale per le risorse umane,
E
LA DELEGAZIONE DI PARTE SINDACALE composta dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali: CGIL-F.P., CISL-FPS, UIL-P.A., FAS/CISAL-FAS, CONFSAL/UNSA, Fed. Naz. UGL Statali/ANDCD.

Visto il CCNL relativo al comparto Ministeri per il quadriennio normativo 1998-2001; Visto il Contratto collettivo integrativo del Ministero dell'Interno sottoscritto il 28 giugno 2000;
le parti concordano

Art. 1 Fondo unico di amministrazione
1. Le risorse del fondo unico di amministrazione per l'anno 2001, ammontanti - a seguito dell'approvazione della legge n.419 del 29.11.2001 concernente disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'esercizio finanziario 2001 - a lire 104.659.430.529, pari a euro 54.052.084,95, come riportato nel prospetto allegato "A", sono utilizzate per le finalità indicate all'art.2.
Art. 2 Utilizzo del fondo unico di amministrazione
1. Le risorse che compongono il fondo sono utilizzate per:
a. erogare "l'indennità di professionalità", che assorbe un importo quantificato in lire 42.921.828.270 pari a euro 22.167.274,33, come riportato nel prospetto allegato "B"; gli importi sono stati incrementati del 5% rispetto a quelli del 2000. Gli istituti normativi e contrattuali utili ai fini della individuazione delle giornate di presenza, oltre all'effettivo servizio prestato, sono: ferie, permessi retribuiti, assenze per malattia nei termini previsti dall'art.21 del CCNL - comparto Ministeri - sottoscritto il 16.5.1995, assenze per malattia dovute a causa di servizio ed infortunio sul lavoro, assenze per congedi parentali nei limiti previsti dalla legge 8 marzo 2000, n.53;
b. finanziare il "fondo di sede", assegnando a ciascuna sede una somma direttamente proporzionale al numero delle unità in servizio al 30 giugno 2001, per una somma incrementata del 5% rispetto a quella del 2000 pari a lire 664.000 (euro 342,93) pro-capite al netto degli oneri a carico dello Stato, che assorbe un importo quantificato in lire 18.957.468.920 pari a euro 9.790.715,61, come riportato nel prospetto allegato "C". Ogni sede, individuata come sede di contrattazione a seguito della elezione della RSU, utilizzerà lo stanziamento per retribuire particolari condizioni di lavoro e per l'attuazione di particolari progetti diretti ad incentivare la produttività, con i criteri stabiliti in sede di contrattazione;
c. finanziare 425 turni per le tutte esigenze di reperibilità, compresi i CAPI, per ciascuno dei 102 UTG a lire 35.000 per turno al netto degli oneri a carico dello Stato, che assorbe un importo massimo quantificato in lire 2.013.390.750 pari a euro 1.039.829,54, come riportato nel prospetto allegato "D";
d. finanziare turni di reperibilità presso gli Uffici centrali sede di contrattazione a lire 35.000 per turno al netto degli oneri a carico dello Stato, che assorbe un importo massimo quantificato in lire 558.774.058 pari a euro 288.582,72, come riportato nel prospetto allegato "E";
e. finanziare turnazioni presso le Questure ed altri Uffici di P.S. in ragione delle particolari esigenze del servizio mensa che assorbe un importo massimo quantificato in lire 1.169.818.193 pari a euro 604.160,68, come riportato nel prospetto allegato "F";
f. finanziare turnazioni presso gli Uffici centrali sede di contrattazione che assorbe un importo massimo quantificato in lire 690.347.864 pari a euro 356.534,92, come riportato nel prospetto allegato "G";
g. finanziare, ai sensi dell'art.17 del CCNL, gli sviluppi economici attribuiti sulla base dei criteri definiti all'art.10 del Contratto collettivo integrativo sottoscritto il 28 giugno 2000, che assorbono un importo quantificato in lire 4.951.911.520 pari a euro 2.557.448,87, come riportato nel prospetto allegato "H"; il numero delle posizioni al 31.12.2000 sono incrementate del 25% rispetto a quelle del 1999;
h. finanziare le posizioni organizzative, di cui all'art.18 del CCNL, che assorbono un importo massimo quantificato in lire 197.290.398 pari a euro 101.891,99, come riportato nel prospetto allegato "I"; le fasce retributive sono individuate, secondo i parametri fissati per l'attribuzione dell'indennità di posizione del personale dirigente contrattualizzato, in lire 5.000.000 per la 1^ fascia, lire 4.000.000 per la 2^ fascia e lire 3.000.000 per la 3^ fascia; i criteri per l'individuazione delle posizioni organizzative sono indicati nell'accordo del 31.01.2001;
i. remunerare con una "indennità sostitutiva di riqualificazione professionale" il personale in servizio di cui al prospetto allegato "L", che assorbe un importo quantificato in lire 28.182.355.993 pari a euro 14.554.972,18;
j. l'importo di lire 5.016.244.563 pari a euro 2.590.674,11 sarà utilizzato per finanziare "l'indennità sostitutiva di riqualificazione professionale" da corrispondere al personale interessato ai passaggi che saranno individuati per l'anno 2002 ai sensi dell'art.10 del Contratto collettivo integrativo sottoscritto il 28 giugno 2000 con le procedure di cui all'art.20, comma 1, lett.B) del CCNL .
2. I risparmi di cui al comma 1, lettere a), c), d), e) e f) andranno ad integrare le somme assegnate al fondo di sede di quelle strutture sede di contrattazione a seguito della elezione della RSU dove gli stessi si sono verificati.
3. Gli eventuali risparmi di cui al comma 1, lettere g) ed h), andranno ad integrare le somme del fondo unico di amministrazione 2002.

RIQUALIFICAZIONE: RELAZIONE DA ELABORARE AL TERMINE DEL TIROCINIO
Si trascrive la circolare N.OM. 7701/L-738 del 6 marzo 2002relativa alla relazione da elaborare al termine del tirocinio:
DI SEGUITO AL TELEX N. OM 7701/L-3144 DEL 17.10.2001, CON IL QUALE E' STATA COMUNICATA L'AVVENUTA SOTTOSCRIZIONE IN DATA 10 OTTOBRE DELL'ACCORDO IN MATERIA DI FORMAZIONE PER L'ANNO 2001, SI FORNISCONO ALCUNE PRECISAZIONI IN ORDINE ALLE RELAZIONI CHE IL PERSONALE INTERESSATO DOVRA' PRESENTARE AL TERMINE DEL PERCORSO DI RIQUALIFICAZIONE. PER IL PASSAGGIO ALLE POSIZIONI ECONOMICHE C2 E C3, IL PERSONALE DOVRA' ELABORARE, SECONDO QUANTO PREVISTO DALL'ACCORDO CITATO, UNA TESINA SU UNO DEGLI ARGOMENTI AFFRONTATI DURANTE IL CORSO TEORICO PRESSO LA SSAI O SU UNO DI QUELLI SVILUPPATI DURANTE IL PERIODO APPLICATIVO PRESSO GLI UFFICI; LE TESINE SARANNO TRASMESSE ALLA SSAI IN TRIPLICE COPIA. INVECE IL PERSONALE CHE, PER IL PASSAGGIO ALLA POSIZIONE B3, HA PARTECIPATO UNICAMENTE AL TIROCINIO IN SEDE DECENTRATA, SVOLGERA' UNA SINTETICA RELAZIONE SULL'ATTIVITA' ESPLETATA DURANTE IL TIROCINIO STESSO, DA INVIARE IN UNICO ESEMPLARE A QUESTA DIREZIONE GENERALE - SERVIZIO AFFARI GENERALI DEL PERSONALE, RECLUTAMENTO ED INTERVENTI ASSISTENTIALI. FIRMATO IL DIRETTORE CENTRALE DELLA DIREZIONE CENTRALE PER LE RISORSE UMANE NARDUZZI.

INCONTRO CON IL MINISTRO SCAJOLA
Finalmente, dopo otto mesi dal suo insediamento, il Ministro Scajola ha convocato le Organizzazioni sindacali. Come UIL, CGIL e CISL è stato richiesto, come è prassi da diverso tempo, di svolgere le riunioni a tavoli separati.

8 MARZO: FESTA DELLA DONNA
RIPORTIAMO, ANCHE QUEST'ANNO, L'ARTICOLO "NOI, LE RAGAZZE DAI CAPELLI IN FIAMME", ARTICOLO CHE BEN RICORDA LE MOTIVAZIONE CHE HANNO INDETTO A CELEBRARE L'8 MARZO LA FESTA DELLA DONNA
Noi, le ragazze dai capelli in fiamme di Luca FranceschiNEW YORK. Alla Triangle Factory nel 1911 morirono in 146 tra le fiamme. Non c'erano idranti né uscite di sicurezza al nono piano. I testimoni dall'edificio dirimpetto guardarono un giovane issare una ragazza sul davanzale, sospingerla nel vuoto, lontano dal muro, e lasciarla andare. E poi un'altra. Come se le stesse aiutando a salire gli scalini di un tram, non quelli dell'eternità. La terza, prima di cadere, gli mise le braccia attorno al collo e lo baciò. Poi l'uomo la spinse nel vuoto con delicatezza, e la lasciò. Subito dopo salì anche lui sul davanzale. La giacca sventolava e l'aria gli gonfiava i pantaloni mentre volava giù. "Quelle povere ragazze con i vestiti e i capelli in fiamme. Ancora oggi, quando ci penso, mi salgono le lacrime. Centoquarantasei vite, in mezz'ora. Non sarebbe mai dovuto accadere".Rose Freedman ha ricordato fino all'ultimo. Fino all'ultimo ha pianto la tragedia di cui era l'ultima sopravvissuta. È morta nel sonno pochi giorni fa. Avrebbe compiuto 108 anni il 27 di questo mese. Il 25 avrebbe ricordato il novantesimo anniversario dell'incendio della fabbrica tessile di New York. E l'8 marzo, ricorrenza per tanto tempo erroneamente associata a quella tragedia, Rose avrebbe comunque rivestito con orgoglio il suo ruolo di simbolo.A sentirla parlare, al telefono da Los Angeles, restavi affascinato dalla sua lucidità. Conservava l'accento della Vienna asburgica in cui aveva trascorso l'infanzia prima di trasferirsi oltreoceano al seguito del padre, uomo d'affari ebreo. "Volevo sentirmi americana, lavorare come tutti gli altri. Avevo 17 anni quando mi presero alla Triangle Shirtwaist. Dovevo spingere bottoni dentro una macchina. Mi pagavano sette dollari a settimana". La shirtwaist, camicetta stretta in vita, era l'indumento simbolo della donna moderna e dinamica del Novecento. Ma nella Manhattan industriale le condizioni di lavoro femminile erano ferme al secolo precedente. Orari massacranti, spazi da sardine, paghe decise di volta in volta dai capireparto. La sicurezza, poi, era inesistente. Specie in fatto di incendi. Le scale più alte dei vigili del fuoco arrivavano al sesto piano quando la metà degli opifici si trovava al disopra del settimo. Come la Triangle. "Al decimo piano, l'ultimo, c'erano i funzionari.Al nono lavoravamo noi alle macchine. Fu all'ottavo piano, quello dei tagliatori, che scoppiò l'incendio. Erano quasi le cinque di sabato pomeriggio e mancava poco alla fine della giornata. Il tempo di sentire il puzzo del fumo e scoppiò il panico. Tra i ritagli di stoffa, il legno dei pavimenti e i nostri vestiti, le fiamme si propagavano velocissime. Tutti gridavano e correvano per mettersi in salvo, ma le porte di uscita erano sbarrate. I padroni avevano paura che rubassimo, o che facessimo troppe pause, così ci chiudevano dentro. Decine di ragazze si accalcarono sulla scala antincendio che era troppo sottile e si spezzò. Quelle poverette precipitarono giù". Pur di non bruciare vive, molte operaie si buttarono dalle finestre. I pompieri tentavano inutilmente di frenarne la corsa con i loro teli. Venivano giù con una violenza tale da sfondare le lastre di vetro del marciapiede.Nel giro di pochi minuti, Greene Street e Washington Place si riempirono di mucchi di cadaveri. Quasi tutte ragazze tra i 15 e i 23 anni, immigrate italiane o ebree dell'Est europeo. Bellotta Ignazia abbracciata a Essie Bernstein, Salemi Sofia accanto a Yetta Rosenbaum. Rose, intanto, aveva l'intuizione che l'avrebbero salvata. ""Cosa fanno i capi?", mi chiesi. Mi coprii la testa con la gonna e saltai tra le fiamme per arrivare alla scala che saliva al decimo piano. Lo trovai deserto. Salii ancora e, uscita sul tetto, li vidi tutti lì. Invece di scendere ad aprirci la porta, avevano solo pensato a mettersi in salvo. I pompieri mi issarono sul tetto del palazzo vicino e scesi in strada. Incontrai uno dei padroni. Mi promise mari e monti se avessi raccontato al processo che le porte erano aperte. Voleva che mentissi. Non gli risposi neppure". Il processo si concluse con l'assoluzione.I proprietari della fabbrica, che dall'assicurazione avevano ricevuto 445 dollari per ogni morto, se la cavarono con un risarcimento di 75 dollari ai familiari di ciascuna vittima. Ma lo sdegno e le proteste furono tali che, nel giro di un paio d'anni, vennero emanate nuove leggi per migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro. In questo senso l'incendio della Triangle merita di essere ricordato in occasione della festa della donna anche se non ne costituisce l'origine. La celebrazione, infatti, era stata introdotta l'anno prima della tragedia all'Internazionale socialista di Copenaghen, senza però fissarne la data. Che è invece legata alla rivolta delle donne di Pietrogrado, prologo della rivoluzione di febbraio del 1917: per il calendario giuliano, allora vigente in Russia, era il 23 febbraio, ma nel resto del mondo cadeva l'8 marzo. Per Rose l'incendio fu solo uno fra tanti capitoli di una vita avventurosa. Rientrò a Vienna durante la Grande guerra e salvò la vita a una spia russa. Sposò un americano e aiutò due figli a guarire dalla polio. Rimase vedova cinquantenne e, mentendo sull'età, tornò a lavorare. Quando finalmente andò in pensione, i suoi capi credevano avesse 65 anni: ne stava per compiere ottanta. Fino all'ultimo si è concessa le sue passioni: la pittura, i viaggi, lo studio delle lingue, le partite di basket dei Lakers, gli abiti eleganti e i tacchi alti. Ma non ha mai dimenticato quel sabato pomeriggio. Shirt, il componimento dedicato alla tragedia della Triangle dal poeta contemporaneo Robert Pinsky, parte dall'osservazione di una camicia dei giorni nostri, cucita in condizioni disumane in qualche fabbrica asiatica. Quasi un secolo dopo, il problema rimane. Questo Rose lo sapeva, e non si stancava di ripeterlo."Dovete avere un sindacato", aveva gridato a 104 anni intervenendo a un'assemblea di immigrati messicani. "Se non vi difendete da soli, chi vi proteggerà? Guardate quello che successe a noi. I capi pensarono solo a mettersi in salvo. Credevano che le loro vite valessero di più, perché avevano soldi. Ma quanto vale un ricco, se non ha cuore?".

(8 marzo 2002) Ricordando l'8 marzo, oltre l'8 marzo.